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Dante, La Divina Commedia, canto XXVI Ulisse

Publié le 20/06/2023

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« Il canto di Ulisse Canto XXVI Inferno: Introduzione Siamo nell'8° cerchioIl Canto XXVI dell’Inferno di Dante Alighieri, noto anche come il “Canto di Ulisse”, è ambientato nell’ottava Bolgia dell’ottavo Cerchio dell’ultraterreno mondo infernale. Qui troviamo puniti i consiglieri di frodeQui sono puniti i consiglieri di frode (vedi paragrafo 4.1); in particolar modo, la narrazione si concentra su una celebre anima che si è macchiata di questo peccato: stiamo parlando di Ulisse, l’eroe acheo colpevole non solo di aver ordito quegli inganni che ben conosciamo grazie ai poemi omerici (l’ideazione del cavallo di Troia, ad esempio), ma anche di aver trascinato la sua compagnia di amici alla morte, per mezzo di una persuasiva orazione. Per Dante l'intelligenza deve essere usata all'interno della morale cristianaSiamo di fronte a un peccato da cui Dante si sente particolarmente toccato, tant’è che – dice ai versi 19-20 – il solo ricordo di quel che vide lo fa ancora soffrire al momento della scrittura della Commedia: ben consapevole dell’ingegno che gli è stato donato, l’autore vede nella pena inflitta ad Ulisse un freno morale, un ammonimento ad utilizzare l’intelligenza umana all’interno della morale cristiana, senza sconfinare nella superbia conoscitiva. Ulisse Protagonista del canto è UlisseVero protagonista del XXVI Canto dell’Inferno è Ulisse: ben 52 dei versi presenti sono affidati alle parole dell’eroe acheo, che – nel momento in cui prende parola – domina completamente la scena con il racconto del suo ultimo viaggio (vedi paragrafo 4.2).

Personaggio appartenente alla mitologia classica, figlio di Laerte e di Anticlea, egli è uno dei personaggi più importanti dei poemi omerici e, nello specifico, dell'Odissea in cui viene narrato il suo viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia e di cui si configura, quindi, come protagonista indiscusso.

Valoroso guerriero, esperto navigatore ma anche astuto orditore di inganni, Ulisse è un personaggio dai molteplici volti e che – oltrepassando la tradizione omerica – è divenuto protagonista di diverse opere successive, latine e medievali. Ulisse è punito per aver tentato di oltrepassare i limiti imposti al spere umanoAll’interno del XXVI Canto dell’Inferno, Ulisse incarna non più soltanto l’astuto ingannatore, bensì l’uomo di ogni tempo che dedica l’intera propria vita alla conoscenza.

Qual è, dunque, la sua colpa? – ci si potrebbe chiedere. Certo, c’è la questione dell’inganno (come dimenticare l’escamotage del cavallo di Troia?), ma il peccato commesso da Ulisse non si limita a questo: l’eroe acheo trova la morte proprio nel momento in cui sta cercando di oltrepassare i limiti posti al sapere umano, raffigurati nelle Colonne d’Ercole. Colonne d'ercole.

Secondo la leggenda si trovavano a Gibilterra — Fonte: istock Ulisse paga per la sua audaciaIl suo desiderio di «seguir virtute e canoscenza» viene perpetuato al di fuori della Grazia divina e assume quindi i connotati di un folle volo: la sua audacia, esclusivamente basata sulle capacità umane e sulla ragione, è destinata al fallimento, alla morte di fronte al monte del Purgatorio, segno di ciò che può essere raggiunto solo attraverso un percorso di conversione e di obbedienza a Dio. Canto XXVI Inferno: sintesi narrativa Proseguendo il suo viaggio nell'ottava bolgia dell'ottavo cerchio, l’attenzione dell’autore è rivolta, in particolar modo, ad una fiammella con la punta biforcuta: all’interno di essa sono nascoste le anime di Ulisse e Diomede, eroi achei che.... »

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